Una lettera dal passato

Caro Daniele, a scriverti sono io, Daniele, la sera del 20 maggio 2009. Mi voglio raccontare e voglio scriverti, cosicché quando leggerai questa mail, la sera del tuo trentesimo compleanno, ti possa ricordare di me, di quali erano i tuoi sogni, le tue passioni, le tue aspettative. Sono sicuro che queste righe potranno solo servirti a capirti un po' di più, con quel "senno di poi" che a me manca. A proposito, auguri! Io ho 23 anni, ormai 24 tra pochi giorni e questo pomeriggio ho ottenuto la firma per l'Erasmus in Finlandia, da cui mi aspetto molto. Forse non ti ricordi ma questi giorni sono stati un vero e proprio calvario e per ottenerla ho davvero faticato. Ma alla fine eccola qui, nella mia borsa nera, quella in cui tengo il portatile, instancabile compagno di questi anni universitari. Ora sono nel letto, domani parlerò con un professore della possibile tesi e vedremo che cosa uscirà fuori. Un po' ti invidio, perchè tu puoi già sapere che ne sarà di questa avventura, quali saranno le conseguenze. E sono sicuro che comunque essa vada un po' anche tu mi invidierai, perchè l'aspettativa è il motore che tira avanti il mondo. La mia vita da ventitreenne può dirsi soddisfatta: posso contare su amici che spero anche tu avrai al tuoi fianco mentre leggi. Magari non fisicamente, ma non sono queste le vicinanze che contano. Okok la smetto con queste frasi da vecchietto, alla fine tra i due il più anziano sei tu, perciò immagino che tu sia anche più saggio di me. O almeno lo spero! Sul lato sentimentale oggi posso dirmi felicemente single (ok, quel felicemente è una aggiunta più recente, rispetto al sostantivo che accomagna) e forse un po' disilluso. Per questo non so cosa sperare per te, se non che tu sia altrettanto felice. Tra le cose che in questi anni amo di più c'è sicuramente viaggiare. Ricordi? Un mese fa ho preso la macchina e con D. e A. sono partito per andare a prendere P. a Rotterdam dove si sta laureando. Poi siam tornati indietro toccando otto stati in quello che abbiam chiamato "Trippotto". Gli stati però non te li dico: voglio vedere se a trent'anni hai già iniziato a perder la memoria. Beh spero sinceramente che tu abbia viaggiato molto più di me, che abbia visto posti di cui voresti parlarmi, di cui parleresti per ore. Spero tu ti sia ricordato di fare qualche foto, sai che a me piacciono molto! Magari sei anche più bravo di me nel farle! Io da qui posso solo cercare di immaginarti mentre leggi: ti vedo con un pc sulle gambe, un portatile di quelli nuovi, piccoli e sottili (questo da cui ti sto scrivendo temo non avrà lung vita). Sei seduto su una poltrona in aeroporto, naturalmente collegato tramite wifi ad Internet. Una finestra del nuovo istant messenger di successo è aperta e stai chiacchierando in una chat multipla con i tuoi amici, sparsi in giro per il mondo (tranne D., che segue le avventure di tutti dal nostro paesello!). Il tabellone di fronte a te indica che tra 20 minuti aprirà l'imbarco per Riga e, tu soridi perchè per una volta sei riuscito ad arrivare in anticipo. Per fortuna hai ancora tutti i capelli, a differenza di qualche tuo amico che inizia a perderne un po' troppi. Indossi una camicia, mentre la cravatta è confinata nella ventiquattrore e verrà indossata in ascensore solo 10 minuti prima dell'incontro in cui presenterai il nuovo prodotto sviluppato dall'azienda per cui lavori. Non hai ancora finito le slides, ma tanto c'è tempo, almeno saprai cosa fare sull'aereo. Probabilmente hai per la testa qualche sogno che nei miei ventitrè anni non mi sono mai neppure sognato e su cui la notte prima hai passato le ore a fantasticare... al posto di fare le slides. Beh, caro Daniele, non so se ti ci rispecchi, mentre leggi. Magari no, ma almeno ora puoi confrontare come ti vedevi più di sei anni fa con quello che sei oggi. Ora ti lascio, vrò anche io da fantasticare un po' questa notte. Un abbraccio. Daniele